Fuori dal tunnelino

E’ bastato poco, tanto non c’ero mai stato veramente. Oggi ho cancellato il mio profilo Facebook: è stato facile, indolore. Come in tutti gli ambaradàn della rete l’ansia delle novità portò seco un bell’account (eravamo in pochetti, a quei tempi) ma l’entusiamo durò pochissimo: poca voglia di scrivere, figurarsi di spifferare i fatti propri! Pian piano arrivarono le prime richieste di amicizia di cerchie ristrette, poi richieste sempre più larghe, più larghe, più larghe… Negli ultimi tempi ho accettato chiunque, però i giochini mai, nessuno, almeno quello no! Tantissime volte mi venne la tentazione di cancellare il tutto, anche il virtù della scarsissima simpatia per il ricciolino e le sue politichette sui dati personali. Ogni volta, però, trovavo un qualcosa che mi sembrava valesse la pena di continuare a farci visita, seppur meno che mensilmente.
E’ stato un languire lentissimo e l’enorme rumore di sottofondo (con l’enormissima quantità di beoti che lo generano e vi si rotolano dentro) non giustifica più l’esserci. Così, tra quattordici giorni (pensa te, per vedere se magari uno si pentea), tornerò ad essere uno qualunque, uno che non è su FB.

4 pensieri su “Fuori dal tunnelino

  1. ho sempre desiderato farlo anch’io, ma mi sono trattenuto principalmente perché su fb c’è gente che non trovi da nessuna altra parte in rete (mentre negli altre piazze virtuali tendo a ritrovare sempre la vecchia leva blogghistica del 2003 con un discreto effetto noia)… però ci vado pochissimo e quasi quasi …

  2. @caporale: In tutta franchezza: dei miei contatti non sentirò la mancanza di nessuno. La maggior parte era legata alla vecchia leva blogghistica (hai saltato Riva quest’anno?), gli altri li vedo di persona (quelli che mi interessano).
    A parte la sensazione di nausea per l’immensa quantità di bojate che ci sono (d’accordo, si possono evitare, ma le calpesti, per forza di cose) son piccoli episodi che m’han fatto pensare “No, non mi ci voglio più mischiare”. L’ultimo: un cliente, particolarmente urticante per cafonaggine e tracotanza, chiama e fa: “Senti, ho cercato *** su Facebook e ho trovato l’immagine giusta con la quale devi fare la prima lettera del mio logo”.
    Allora vai a casa e decidi che lì non ci puoi più stare.

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